Da Gutemberg ai Fonts

Breve Storia della Scrittura parte 2

Intorno alla metà del Quattrocento, con l'invenzione della stampa a caratteri mobili dovuta a Gutenberg,  iniziò un lento declino della calligrafia anche se è  interessante notare che, nonostante la stampa fosse nata  in una regione dove si usava lo stile gotico, si costruirono dei caratteri che cercavano di imitare la scrittura  a mano, ed anche in area tedesca furono adottati,  pian piano, dei caratteri più simili a quelli romani, al punto che il gotico, dapprima impiegato  per scritte particolari, uscì  poi del tutto dal mondo della carta stampata. 

In quest'epoca, il cardine delle "belle lettere" passò dal pennino alla stampa ed alcuni tipografi  diedero forma a  caratteri molto leggibili, con eleganza e proporzioni eccellenti tanto che, alcuni  di questi caratteri, vengono usati ancora oggi. 

I tipografi iniziarono a  studiare a fondo sia le proporzioni delle lettere  che le grazie poichè, una volta realizzata, ciascuna lettera  sarebbe servita per stampare molti libri e diffondere in tutto il mondo conosciuto la  qualità del loro lavoro e la testimonianza della loro raffinatezza.

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In questo periodo si ha un fiorire di caratteri bellissimi, dal settecentesco Bodoni (veneziano)  al Garamond, fino ad arrivare , all'inizio degli anni '30, al  "New Roman" (come vollero chiamarlo i suoi designer) o (come si chiama comunemente oggi traendo il suo nome dal quotidiano che lo commissionò) il "Times New Roman " , ancora oggi il carattere forse più utilizzato.


Per vedere una svolta decisiva nel mondo dei font occorre arrivare ad un'epoca molto più recente, quando ai caratteri con grazie si affiancano quelli senza grazie.

Tra i caratteri senza grazie più usati troviamo l'Helvetica, che trae il nome dal Paese dove è stato inventato, la Svizzera.  L'Helvetica è un carattere lineare senza grazie, che pur apparendo  più 'duro' del Times,  ha comunque un' eleganza ed una leggibilità eccellente.


Da allora in poi sono stati disegnati molti caratteri fino a quando, a partire dallo scorso decennio, si è imposto l'uso del personal computer. All'inizio degli anni '80 si usavano font schematizzati e semplificati, ma a partire dagli anni '90 si sono affermati pochi standard grafici che hanno permesso di formare e gestire su computer diversi caratteri con precisione e flessibilità.
L'avvento dei  computer ha visto dapprima un uso cauto dei vari caratteri ( le stampanti avevano infatti  in dotazione un solo carattere come ad es. il Courier, quello tipico delle macchine da scrivere, con una spaziatura fissa), o una scelta limitata (ad esempio  2 font, come  "times e Courier"), ma,  pian piano, il carattere fu definito via software, sino a che, computer e stampante hanno potuto gestire non solo la lettera  ma anche il carattere dal disegno del font, alle alterazioni, alle dimensioni, ecc.  

Tra i caratteri senza grazie, i più utilizzati sono senza dubbio l'Helvetica e l'Arial, una variante dell' Helvetica universalmente diffusa nel mondo dei PC insieme al Times mentre,  il più elegante, è sicuramente  l'Avant Garde.

Oggi i PC dispongono di una scelta di font molto vasta oltre alla possibilità d' inventare font moderni di grande fantasia. Infatti, oltre ai caratteri con grazie, senza grazie ed egizi, vi è la  categoria dei caratteri "di fantasia":sono i caratteri che riecheggiano scritture cinesi, quelli che sembrano scritti a mano o  disegnati con un pennello anche se, in realtà, i singoli caratteri sono esattamente sempre identici e non hanno le irregolarità tipiche della scrittura a mano.


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