Nelle società più antiche, la conoscenza della scrittura era molto più di un privilegio, era una funzione sociale legata alla religione e all'arte di governare. Si reputa che gli uomini scrivessero già alcuni secoli prima del 3.000 a.C. in quanto sono giunte fino a noi tavole di creta scritte dai Sumeri della Mesopotamia intorno a quell'epoca in forma pittorica (ovvero il primo stadio della scrittura), in cui i disegni si susseguono formando una narrazione o una catena di idee.
La civiltà esiste solo se lascia una traccia di sé tramite sculture, monumenti, dipinti e soprattutto tramite messaggi scritti che tramandino o trasmettano la storia, la filosofia, la tecnica, la letteratura. Ed è proprio in questo momento storico che la calligrafia comincia a nascere e a svilupparsi come forma d'arte a se stante e lo studio delle lettere assume uno spessore fino ad allora sconosciuto.
Vediamone di seguito i caratteri fondamentali nel periodo storico compreso tra il 500 ed il 1500:
Capitalis romana
I Romani avevano una grande cura nel disegnare e scolpire le lettere delle scritte ufficiali, tanto è vero che, ancora oggi, le lettere di tipo romano sono alcune tra le più belle, leggibili ed equilibrate. La Capitale quadrata romana (Capitalis quadrata) o Capitale elegante (Capitalis elegans), è una scrittura maiuscola che veniva utilizzata per testi solenni, attualmente oggetto di studio e di riferimento per calligrafi e disegnatori di caratteri di tutto il mondo, vista la perfezione formale e l'estrema eleganza geometrica delle lettere.
La Babele della scrittura
Con l'arrivo dei barbari si assiste ad una specie di nascita incontrollata di dialetti di calligrafia a seconda del monastero o della località in cui si scriveva, il che creò confusione ed incapacità di comunicare fra i vari centri di cultura.
Carolingia
Dopo la caduta dell'Impero Romano, il primo regno a riemergere dalle rovine fu quello dell' Imperatore Carlo Magno il quale, avendo problemi personali di scrittura, diede i natali, intorno alla metà del VIII secolo, ad un nuovo carattere che da lui prese il nome di 'Carolingio'. L'impresa di unificazione della scrittura, di trascrizione , codificazione e sintesi nel mondo della calligrafia, fu affidata da Carlo Magno ad Alcuino da York, un monaco suo collaboratore, alla cui sensibilità e competenza la cultura contemporanea deve molto. La scrittura ' Minuscola Carolina', chiara, semplice ed elegante, si diffuse in tutta Europa fino alla comparsa dei caratteri da stampa introdotti nel Rinascimento, ed è per questo che può essere definita la prima scrittura veramente europea.
Al di fuori dell'influenza dei Franchi prosperarono comunque altre scritture nazionali come la scrittura 'Beneventana', che fu una di quelle che sopravvissero più a lungo alle scritture romane o come la scrittura ' Insulare', che si sviluppò in Inghilterra ed era di origine irlandese.
Gotica
Nei paesi nordici si diffuse un particolare tipo di scrittura che perse la tipica inscrivibilità delle lettere nel quadrato, tipica sia dello stile romano che di quello carolingio, per assumere una caratteristica decisamente verticale, con forma spigolosa, serrata e compatta tale da renderne difficile la lettura; questo stile molto duro che però allo stesso tempo era arricchito di eleganti svolazzi, fu denominato "Gotico" sicuramente anche per osmosi e derivazione dalle forme architettoniche ad archi rampanti con cui erano erette le cattedrali che si andavano costruendo in Europa nord-occidentale. Nel nord Europa ebbe successo e diffusione una compattazione rigorosa e tetra, molto verticale e fittamente tessuta, denominata spesso textura quadra mentre, in ambiente latino ed italico, il gotico assunse forme più dolci, aggraziate, tondeggianti e nettamente più consone alla sensibilità artistica italiana.
La scrittura gotica così ravvicinata e spigolosa nacque con lo scopo di contenere gli scritti in uno spazio più ridotto poiché la cartapecora su cui si vergava allora era costosissima e pertanto, stringere le lettere, significava risparmiare una considerevole quantità di preziosissimo supporto.
Umanistica
Poiché gli umanisti italiani non tolleravano le angolosità e i cupi tratti del Gotico, andarono a ricercare i caratteri della scrittura Carolingia e li imitarono, dando vita, o forse 'rivitalizzando' una scrittura dai caratteri raffinati ed armonici che noi definiamo usualmente Umanistica e che loro nominarono 'littera antiqua' in contrapposizione al Gotico che chiamavano 'littera moderna'.
Cancelleresca Romana
Con il passare del tempo ed il mutare del gusto, i caratteri si evolvono ulteriormente ed in Italia nasce il 'Corsivo' ossia la scrittura inclinata verso destra, che conferisce un senso di grande eleganza ma anche di confidenzialità allontanandosi pertanto dalla solennità del maiuscolo romano. Questo tipo di scrittura,ai suoi albori di forma rozza e rudimentale e perfezionata con il passare del tempo ad opera degli amanuensi e dalla quale ebbero origine quasi tutte le scritture ora conosciute, venne denominata 'Cancelleresca Romana' in quanto fu adottata dalla Cancelleria Papale e dagli Uffici dei Tribunali quale calligrafia ufficiale per scrivere ed inviare lettere ai vari vescovi e regnanti, tanto che gli anglosassoni ancor oggi chiamano il corsivo 'Italic' perché lo vedevano sulle lettere provenienti dall'Italia.